venerdì 26 agosto 2011

Cake di zucchine, provola e pancetta - Cake de calabacín, provola y beicon



(versión en español más abajo)

Che testa che ho. Lo so, lo so, dico sempre di aver bisogno di una segretaria!
La ricetta di oggi ha una storia lunga: è un esperimento - tanto per cambiare - che avevo preparato per l'Ing, Emanuela, Barbara e Javi circa un mese fa: siamo andati a Cercedilla in gita (eccone le prove!) e io, amorevole "zia" di tutti (cosa c'entra se sono la più piccola? Mi piace cucinare per loro!) volevo portare qualcosa fatto con le mie manine. Be'... io l'ho fatto ed ero anche contenta perché era la tipica ricetta svuotafrigo, ma l'ho dimenticato a casa. Perciò solo io e l'Ing siamo arrivati ad assaggiarlo ed era buonissimo. Voi altri, spero che vi bastino le foto! Scusate ancora... mi ero dimenticata anche di postarlo.


INGREDIENTI
(per due cake piccoli o uno grande)

Uno spicchio d'aglio 
200 gr. di zucchine a dadini
50 gr. d'acqua
1/2 dado vegetale
3 uova
170 gr. di panna (o latte)
250 gr. di farina
80 gr. d'olio evo + un cucchiaio
100 gr. di provola a dadini
70 gr. di Grana grattuggiato
120 gr. di pancetta affumicata a cubetti
Una bustina di lievito
sale e pepe q.b.

Meno male che mi sono scritta il procedimento perché, strano, vero?, me lo sono dimenticata. A quanto pare ho fatto questo cake col Bimby. Ok: accendiamo il forno a 180º e poi mettiamo l'aglio con il cucchiaio d'olio nel boccale e facciamo andare per un minuto a temperatura Varoma, vel. 1. Aggiungiamo poi le zucchine a cubetti e cuociamo per 8 min. a temp. Varoma, vel. 1, senso antiorario assieme a mezzo misurino d'acqua e mezzo dado vegetale. Una volta finito, togliamo l'aglio e mettiamo il tutto in un piatto a riposare.
Senza sciacquare il boccale frulliamo le uova, l'olio, il latte o la panna per 5 sec. a vel. 4. Aggiungiamo poi la farina, la provola, il Grana, il sale, il pepe e il lievito e facciamo andare per 7 sec. a vel. 5. Alla fine uniamo le zucchine che avevamo preparato prima e la pancetta e azioniamo il Bimby a vel 1 senso antiorario per 5 sec.

Se non avete il Bimby, cuocete le zucchine con l'aglio e il cucchiaio d'olio in padella e allungate, se ce n'è bisogno, con l'acqua e il dado. Poi preparate il composto del cake in una ciotola capiente seguendo l'ordine in cui ho lavorato io col Bimby (mi raccomando, però, la farina non tutta insieme!).

Eccoci pronti: inforniamo dai 30 ai 45 minuti a seconda delle dimensioni e del forno (basta fare la prova stecchino per sapere quand'è pronto), facciamo raffreddare e, se dobbiamo portarlo da qualche parte ci mettiamo un bel post-it sulla porta per non dimenticarcelo in cucina!

PS: Dimenticavo questo!



Ema ha indetto tempo fa il concorso delle cartoline estive (è già alla seconda edizione, eh!) al quale vorrei partecipare con questa cartolina robina qui... ^__^ 


VERSIÓN EN ESPAÑOL

Es que tengo una cabeza...  Lo sé, ¡siempre digo que necesito una secretaria!
La receta de hoy tiene detrás una larga historia: es un invento - soy una chica coherente, ¿no? - que había preparado para el ingeniero, Emanuela, Barbara y Javi el mes pasado: íbamos a irnos a Cercedilla (aquí las pruebas de que fuimos) y yo, que soy la "tía" más cariñosa del mundo (bueno, ¿y qué si soy la más pequeña de todos? ¡Me gusta cocinar para ellos!) quería llevar algo hecho con mis propias manitas. Pues... yo lo hice y además estaba contenta porque hice una de esas recetas vacia-neveras, pero lo olvidé en casa. Así que solo el ingeniero y yo lo probamos. Que, por cierto, ¡estaba muy rico! Chicos, espero que os conforméis con las fotos. Lo siento por el retraso... ¡es que también se me había olvidado postearlo!


INGREDIENTES
(para dos cakes pequeños o uno grande)

Un diente de ajo
200 gr. de calabacines en daditos
50 gr. de agua
1/2 avecren
3 huevos
170 gr. de nata (o leche)
250 gr. de harina
80 gr. de aceite de oliva virgen extra + una cucharada
100 gr. de questo provola en taquitos (se encuentra en el Mercadona u otros supermercados)
70 gr. de questo Grana Padano rallado
120 gr. de beicon en daditos
Un sobrecito de levadura
sal y pimienta al gusto

Menos mal que me apunté cómo lo hice porque ya no me acordaba. ¿Qué raro, verdad? Parece ser que lo hice con la Thermomix. Pues vale: encendemos el horno a 180º así se va precalentando y metemos el ajo con la cucharada de aceite en la Thermomix y programamos un minuto a temperatura Varoma, vel. 1. Añadimos los calabacines cortaditos y cocemos durante 8 min., temp. Varoma, vel. 1, sentido contrario a las agujas del reloj con medio cubilete de agua y medio avecren. Cuando esté listo, quitamos el ajo y lo dejamos todo en un platito a parte.
Sin lavar el vaso, batimos los huevos con el aceite, la leche o la nata durante 5 segundos a vel. 4. Añadimos la harina, el queso Provola, el Grana Padano, la sal, la pimienta y la levadura y programamos 7 seg. vel. 5. Al final echamos los calabacines cocidos y el beicon y programamos 5 seg. vel. 1 sentido contrario a las agujas del reloj. 

Si no tenemos la Thermomix, cocemos los calabacines con el ajo y la cuchara de aceite en una sartén con el agua (si necesario) y el avecren. Después preparamos el cake en un bol grande siguiendo el orden en el que he trabajado yo con la Thermomix (¡pero sin echar la harina toda de golpe!)

Ya estamos listos: horneamos durante 30 0 45 minutos, dependiendo del tamaño del cake y del horno (hacemos la prueba del palillo para estar seguros), dejamos enfriar y, si tenemos que llevarnoslo a algún sitio pegamos un post-it en la puerta ¡para no olvidarnoslo en la cocina!

PD: Casi se me olvidaba: Ema está este año también , por segunda vez, con el concurso de postales de verano. Yo partecipo con esa postal cosita que véis más arriba... ^__^




lunedì 22 agosto 2011

Agosto in montagna: fotosapori - Agosto en la montaña: fotosabores

(versión en español más abajo)

L'ultima settimana è stata frenetica e allo stesso tempo rilassante. Sì, la mia vita è una contraddizione in termini! Io e l'ing. siamo stati in montagna per qualche giorno e subito dopo io ho fatto un salto a Cagliari. Insomma, tra una cosa e l'altra è passata una settimana e io non ho più postato niente. 
A Cercedilla - è questo il nome della località di montagna in cui ogni tanto ci rifugiamo - non solo non c'era il caldo di Madrid, ma non c'era neanche Internet! Che faticaccia resistere alla curiosità di controllare la posta, scrivere due battute su FB, fare una telefonata su Skype, postare le foto del barbecue in diretta... Ma ne è valsa la pena perché alla fine abbiamo fatto lunghe passeggiate in campagna, abbiamo cucinato tanto (guai a chi mi prende in giro, ma mi sono portata il Bimby!) e ci siamo presi un po' di tempo per noi.
Poi, dicevo, ho fatto l'ennesimo salto a Cagliari: tre giorni tre in cui, tra gli amici che non vedo l'ora di rivedere, il mare e la maratona di spinning in spiaggia alla quale non vedevo l'ora di partecipare, non ho fatto in tempo a fare niente. Meno male che ci sono l'aereo e le notti insonni per lavorare, altrimenti questa settimana non avrei combinato praticamente niente.

Niente ricette oggi, ma solo ricordi. E qualche fotosapore.
Non immagite la mia felicità quando ho visto tante more e cespugli di rosa canina! Spero di poter tornare in tempo per raccoglierne un po'.

E quel cartello in cui i pastori chiedevano ai montanari di chiudere il cancello per evitare che gli animali uscissero? Non so... mi è piaciuto! E gli alberi... Che colori, che odori!
Questa qui su, invece, è la casa dei nonni dell'ing. Un'atmosfera vintage, che più vintage non si può! Perfetta!
E ora un assaggino virtuale di quel che abbiamo mangiato. Tutto sanissimo, fresco e buonissimo, comprato giù in paese la mattina e consumato in giornata.


Avevo detto niente ricette, ma mi soffermo un attimo su questa "colazione andalusa": spremuta d'arancia con pane tostato (in padella o nel tostapane), pomodoro frullato (se non avete il Bimby spellatelo e toglietegli prima i semini), un goccino di olio evo bello forte e sale. Una volta superata la barriera mentale del salato/acido a colazione (io ci ho messo 5 anni, purtroppo per me perché non potrò mai recuperare le volte che non ho mangiato questa delizia) preparatevi a leccarvi le mani fino ai gomiti!


Niente di più semplice e di più buono: una patata avvolta nella stagnola e messa sopra la brace. Verdure miste (zucchine, peperoni rossi e verdi, pomodori, cipolle, funghi) e carne di vitello. Il tutto condito con un goccino d'olio evo e sale grosso.

 E l'ultimo giorno loro: le sardine più buone del mondo perché fatte da noi!

PS: Ho rifatto il look al blog, vi piace?

VERSIÓN EN ESPAÑOL

La semana pasada estuve liadísima pero a la vez me relajé mucho. Ya lo sé, ¡mi vida es todo una contradicción! El ingeniero y yo nos fuimos unos días a la sierra y después yo me fui a Cagliari. En fin, entre una cosa y la otra ha pasado una semana y no me ha dado tiempo escribir nada.
En Cercedilla - es allí que nos refugiamos de vez en cuando - no solamente no hacía el calor que hacía en Madrid, sino que ¡tampoco había Internet! Qué difícil aguantar sin mirar el correo, escribir algo en el FB, hacer una llamada con el Skype o postear las fotos de la barbacoa en directo... Pero mereció la pena porque hemos paseado en el campo, hemos cocinado mucho (no me toméis el pelo, pero ¡me he llevado la Thermomix!) y nos hemos tomado un poco de tiempo para nosotros.
Después, como decía, me fui a Cagliari: tres días en los que, entre quedar con los amigos, ir a la playa y a spinning (¡por fin he hecho el maratón... y en la playa!) no me ha dado tiempo hacer nada más. Menos mal que para trabajar he tenido el avión y las noches en vela.

Pues nada de recetas hoy, solo recuerdos y fotosabores.

¡Ni os cuento mi felicidad cuando me encontré con tantas zarzamoras y rosas silvestres! Espero poder volver a tiempo para recoger unas cuantas. Bueno, ¿y el cartel del pastor que pedía cerrar la puerta? Me ha hecho mucha gracia. Y los árboles... ¡Qué colores, qué olores! Y lo mucho que me gustó el chalecito de los abuelos del ingeniero: muy, pero que muy vintage, ¿verdad?
Bueno, ya sé que dije nada de recetas, pero permitidme justo dos palabras sobre el desayuno andaluz: zumo de naranja con una toastada, tomate batido, aceite y sal. Siento mucho haber tardado 5 años en probar esta maravilla ya que en Italia estamos acostumbrados a desayunar dulce, pero ¡ahora me encanta!
Además de eso, pues carne de ternera a la barbacoa, con una patata cocida en su piel en la brasa, verduras asadas también (calabacín, pimiento rojo y verde, tomates en rodajas, cebollas, champiñones) y, el último día, unas sardinas riqísimas porque ¡hechas por nosotros!

PD: Le he rehecho el look a mi blog, ¿qué os parece?

giovedì 11 agosto 2011

I TESORI DEL RASTRO - LOS TESOROS DEL RASTRO

(versión en español más abajo)

Domenica scorsa, dopo l'ennesimo giro in bici, io e l'ing. siamo andati al Rastro, un mercato delle pulci immenso, che si estende lungo un sacco di strade e che accoglie migliaia di persone. Non stavo cercando niente di speciale... a volte mi piace semplicemente osservare gli oggetti che la gente accumula e, ancora di più, le persone che decidono di comprarli. Chiavi antiche, maniglie, macchine fotografiche di ogni epoca, scarpe spaiate, tavolini, libri, figurine, monete e chi più ne ha più ne metta. 
Da quando tengo questo blog devo ammettere, però, di aver ampliato i campi di interesse e di soffermarmi a guardare anche piatti, accessori da cucina e posate. Ecco, per esempio, il mio bottino dell'altro giorno.
 
Non è emozionante conoscere il nome della persona a cui appartenevano questo cucchiaio e questa forchetta? A-me-li-ta. Amelia. Non ho potuto evitare di immaginare la sua storia, la sua casa... ho visto una vecchia signora coi capelli bianchi, ho pensato che avesse ricevuto questo servizio di posate per il suo matrimonio che si celebrò negli anni '30, l'ho vista circondata dai suoi nipoti, che ormai, dopo la sua scomparsa, hanno venduto parte delle sue cose perché qualcun altro (me!) potesse godere della loro esistenza.

Chissà quale storia si nasconde dietro queste altre bellissime posate, invece...  Secondo voi?

VERSIÓN EN ESPAÑOL

El domingo pasado, después de salir con la bici, el ingeniero y yo nos fuimos al Rastro. No estaba buscando nada especial... a veces me gusta simplemente mirar los objetos que la gente acumula y, aun más, las personas que deciden comprarlos. Llaves antiguas, manillares, cámaras de foto de cualquier época, zapatos sin pareja, mesitas, libros, cromos, monedas y muchísimo más.
Sin embargo, desde que tengo este blog tengo que reconocer que he ampliado mis horizontes de interés y que me paro a mirar también platos, accesorios para la cocina y cubiertos. Mirad más arriba, por ejemplo, lo que me lleve a mi casa el otro día.
No es emocionante conocer el nombre de la persona a la que pertenecían la cuchara y el tenedor de la primera foto? A-me-li-ta. Amelia. No he podido no imaginarme su historia, su casa... he visto una vieja señora de pelo blanco, he pensado que podría haber recibido esos cubiertos para su boda que se celebró en los años '30, la he visto rodeada de sus nietos que, después de que elle falleciera, han vendido parte de sus cosas para que otra persona (¡yo!) pudiera disfrutar de ellas.

Por otro lado, ¿qué historia podrían contarnos los preciosos cubiertos de la segunda foto?

martedì 9 agosto 2011

TORTA DI RICOTTA E NOCI - BIZCOCHO DE REQUESÓN Y NUECES

(versión en español más abajo)

L'altro giorno l'ing. è tornato dal lavoro e mi ha chiesto di preparare qualcosa per lui e per i suoi colleghi per la pausa caffè del giorno successivo. Crisi. Tipico, comincio a stressare amici e conoscenti, a sfogliare tutte le riviste che possiedo, tutti i blog che seguo, i miei quadernetti, i ricordi. Appunto, i ricordi. È bastato ricreare mentalmente un ambiente lavorativo rilassato, un caffè tra colleghi, una chiacchiera al volo per ripensare a Chiara, una delle prime colleghe che io abbia mai avuto dato che l'ho incontrata sul mio primo posto di lavoro. Non la sento da anni, ma ricordo bene il suo sorriso, gli occhi di sua figlia, il timbro della sua voce. E ricordo il giorno in cui è venuta in ufficio con una torta goduriosa che al tempo fece drizzare le mie antenne di futura foodblogger. 
Su, fatela, portatela in ufficio e dividetela coi vostri colleghi! Ma poi venite a raccontarmi l'esperienza? L'ing. è tornato a casa entusiasta... e con una mini fettina perché io la potessi fotografare.
Ecco la ricetta per una torta di 26 cm. di diametro scritta proprio da Chiara cinque o forse sei anni fa.


Ho seguito scrupolosamente le indicazioni di Chiara (ho usato 170 gr. di burro e 150 di noci). L'unico tocco originale consiste nella spolverata finale di zucchero a velo e cacao amaro.

Con questa ricetta partecipo al bellissimo contest Cucinando... dolcemente di Pippi: è vero, tu avresti preferito che la ricetta fosse inventata (meno male che non era una condizione per partecipare al contest!) ma è proprio questa la vera novità per me. Dato che sono geneticamente portata a cambiare ogni ricetta che mi passa per le mani, la vera sfida per me è stata proprio quella di seguire religiosamente le istruzioni e gli ingredienti e non cedere alla tentazione di modificarli in alcun modo.


VERSIÓN EN ESPAÑOL

El otro día el ingeniero volvió del trabajo y me pidió prepararles algo a sus compañeros y a él para acompañar el café de media mañana. Crisis. Típico, empiezo a estresar a todo el mundo, hojear todas las revistas que tengo, los blogs que leo, mis cuadernitos, mis recuerdo. Ya, los recuerdos. Solo tuve que recrear mentalmente un ambiente de trabajo ameno, un café entre compis y unas charlas para pensar en Chiara, una de las primeras compañeras de oficina que he tenido nunca, ya que la conocí en mi primer trabajo. Llevo años sin saber nada de ella, pero recuerdo su sonrisa, los ojos de su hija, su voz. Y recuerdo el día en el que llegó a la oficina con un bizcocho riquísimo que despertó mis antenas de futura foodblogger. 
Venga, provad a hacerla y a compartirla con vuestro compañeros. Pero luego pasad a contarme qué tal, ¿vale? El ingeniero estuvo encantado... y también me trajo un cachito para que pudiera sacarle esta foto.


INGREDIENTES
(para un molde desmontable de 26 cm)

250 gr. de requesón (la receta original sería con ricotta, pero el requsón también vale)
200 gr. de azúcar
3 huevos
280 gr. de harina
1 sobrecito de levadura
150 gr. - 200 gr. de mantequilla o 150 gr. de aceite de oliva virgen extra (yo 170 gr. de mantequilla)
Unos 150 gr. de nueces (o también avellanas)

En un cuenco trabajamos el requesón con el azúcar durante unos minutos. Añadimos lo huevos, mezclamos bien, y luego echamos la harina poquito a poco deshaciendo los grumos. Derettimos la mantequilla a baño maría y la vertemos en el cuenco. Al final añadimos las nueces picaditas y la levadura.
Engrasamos y enharinamos un molde grande, y horneamos en nuestro horno precalentado durante unos 35 minutos a 180º-200º.

Con esta receta partecipo al bonito concurso de Pippi: ya sé que ella hubiera preferido que fuera una receta inventada, pero el verdadero reto para mi ha sido seguir una receta al pié de la letra y no cambiar nada.







martedì 2 agosto 2011

SALMOREJO

(versión en español más abajo)

Cordova è una città meravigliosa. Tutto il sud della Spagna è bellissimo, anche se d'estate fa un caldo boia, le strade odorano di fritto e l'accento degli andalusi rende lo spagnolo una lingua incomprensibile alle orecchie di chi non la conosce ancora bene. Sono passati più di cinque anni da quel mio viaggio, intanto la lingua non mi crea più problemi, ma il caldo e l'odore di fritto mi respingono ancora come quei giorni in cui l'ing. mi portò a visitare Cordova, Siviglia e Granada. 
Uno dei miei ricordi più belli di quel viaggio? L'Alhambra? Sì, certo. La moschea di Cordova con i suoi archi bianchi e rossi? Anche, naturalmente. Il caldo l'ho detto. L'accento delle persone pure. Ma il salmorejo? Oh, il salmorejo! Che scoperta! Che magica invenzione! Una zuppa che mi ha rubato il cuore e che da allora devo mangiare almeno un paio di volte all'anno.

INGREDIENTI
(per due persone)

per la zuppa
500 gr. di pomodori molto maturi
1 spicchio d'aglio
da 70 a 100 gr. di pane del giorno prima, a seconda dei gusti
60 gr. d'olio evo
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di aceto

per l'accompagnamento
1 uovo sodo
40 gr. di prosciutto crudo stagionato e dal gusto forte (possibilmente jamón serrano spagnolo*) a tocchetti


Come prima cosa mettete l'uovo in un pentolino e lasciatelo cuocere per dieci minuti. Una volta pronto lasciate che si raffreddi e tagliatelo a pezzetti. Stessa cosa col prosciutto*: mi raccomando, l'ideale è farsi tagliare una fetta ben più grossa rispetto a quelle a cui siamo abituati, altrimenti sarà impossibile ricavarne dei tocchetti. Ora passiamo al piatto: il Bimby è un ottimo aiutante per preparare questa buonissima zuppa fredda. Mettete l'aglio, i pomodori e il sale nel boccale e frullate per 30 secondi a velocità 5. Aggiungete il pane e l'aceto e azionate il Bimby per altri 30 secondi a velocità 5 e poi 2 minuti a velocità 10. Alla fine impostate la velocità 5 e versate l'olio sul coperchio del Bimby senza mai togliere il misurino altrimenti sporcherete tutta la cucina! Spegnete dopo circa un minuto, quando l'olio si sarà incorporato per benino. 

Senza Bimby si fa lo stesso in un attimo, basta un passaverdure o un frullatore a immersione, ma come per il gazpacho, consiglio di pelare i pomodori e di passare la zuppa al colino prima di aggiungere e frullare il pane.

Mettete la zuppa in frigo per almeno un paio d'ore e servitela ben fredda, con un giro d'olio, il prosciutto a tocchetti e l'uovo sodo. 

*Ogni famiglia spagnola che si rispetti ha in casa un prosciutto e un coltello lungo e affilato col quale l'addetto-al-taglio-del-prosciutto della famiglia (nella nostra l'ing.) taglia con estremo rigore questa bontà iberica. Devo dire che il mio palato ci ha messo un bel po' di tempo ad apprezzarlo, ma ora lo adoro e ne mangerei tutti i giorni!

PS: io l'ho visto servire molte volte con lamine di melanzana fritte, ma io ho un'inguaribile avversione per i fritti (si era capito, no?) e perciò questa seconda parte me la salto a piè pari. Chi si sente più coraggioso provi pure e mi faccia sapere!

Buona leccata di baffi!! ^__^

VERSIÓN EN ESPAÑOL

Córdoba es una ciudad maravillosa. Todo el sur de España es precioso, aunque  en verano hace un calor que te mueres, las calles huelen a frito y el acento andaluz es muy difícil de entender para quien no sabe bien español. Han pasado cinco años desde aquel viaje en el que el ing. me llevó a ver Córdoba, Sevilla y Granada, y ahora ya no tengo problemas con el idioma, aunque el calor y el olor a frito me siguen sin gustar.
¿Uno de mis recuerdos más bonitos? ¿La Alhambra? Sí, claro. ¿La Mezquita de Córdova con sus arcos blancos y rojos? Pues también. El calor ya mo dije. Y el acento de la gente también. Pero... ¿el salmorejo? El salmorejo, ¡qué invento más increíble! Un plato de cuchara que me enamoró y que a partir de aquel viaje necesito comer por lo menos un par de veces al año.

INGREDIENTES
(para dos personas)

para la crema
500 gr. de tomates muy maduros
1 diente de ajo
de 70 a 100 gr. de pan del día anterior según los gustos
60 gr. de aceite de oliva virgen extra
1 cucharadita de sal
1 cucharada de vinagre

para adornar
1 huevo cocido
40 gr. de jamón serrano troceado

 
Antes de todo ponemos el huevo a hervir y lo dejamos cocer durante diez minutos. Cuando esté listo lo dejamos enfriar y lo cortamos en trocitos. Lo mismo hacemos con el jamón. (¡Me encanta la tradición española de tener un jamón en casa y el hecho de que en cada familia siempre hay alguien que sabe cortarlo mejor que los demás.) Para el plato nos puede ayudar la Thermomix. Ponemos el ajo, los tomates y la sal en el vaso y trituramos durante 30 segundos, velocidad 5. Añadimos el pan y el vinagre y ponemos otros 30 segundos, velocidad 5, más 2 minutos velocidad 10. Al final programamos la velocidad 5 y vertemos el aceite poco a poco, sobre la tapa sin quitar el cubilete (¡si no ensuciamos toda la cocina!), hasta que termine de incorporarlo.
Ponemos el salmorejo en la nevera durante un par de horas y lo llevamos a la mesa bien frio, con un chorrito de aceite, el jamón y el huevo en taquitos.

Sin la Thermomix también se hace en muy poquito tiempo, solo nececitamos una batidora o un pasaverduras. Lo único es que hay que pelar los tomates y pasarlo todo por un colador chino antes de añadir y triturar el pan.

PD: muchas veces se sirve con láminas de berenjenas fritas, pero a mi no me gusta nada freír (¿ya se había entendido, verdad?) así que esta parte yo me la salto. Si hay alguien que quiere probar, ¡por favor que me lo diga!